Durata: 10 giorni agosto 2022

ITINERARIO CROCIERA

Primo giorno – Longyearbyen
Arrivo nella capitale amministrativa delle isole Svalbard, di cui Spitsbergen è l’isola più grande e famosa.
Prima dell’imbarco tempo a disposizione per passeggiare per le strade della cittadina, una volta importante centro minierario, visitare la sua chiesa parrocchiale e il museo Polare. Nel tardo pomeriggio la nave lascia Isfjiorden.

Secondo giorno –BAIA dei RE (Krossfjorden) e Ny Alesund
Navigando verso nord, lungo la costa occidentale dell’isola, ci si ancora nella Baia dei Re (Krossfjorden) e con i gommoni Zodiac si osserva la fronte del ghiacciaio 14 luglio. Sui verdi pendii che fiancheggiano il ghiacciaio si possono ammirare fiori artici e sulle scogliere nidificano gabbiani tridattilo (Rissa tridactyla, Linnaeus, 1758) e le urie di Brunnich (Uria lomvia). Ci sono buone probabilità di vedere le volpi artiche che perlustrano la base delle scogliere in cerca di pulcini caduti dai loro nidi. Nelle acque del fiordo si possono vedere le foche barbate (Erignathus barbatus), Nel pomeriggio si raggiunge Ny Alesund, il centro abitato più a nord al mondo (Lat. N. 78° 55’ 0’’ Long. E 11° 56’ 0’’).
Un tempo era un centro minerario, ora è una base scientifica internazionale. Nei dintorni del villaggio si trovano zone di riproduzione dell’oca faccia bianca (Branta leucopsis, Bechstein 1803), dell’oca dalle zampe rosse  (Anser brachyrhynchus Baillon, 1834) e della sterna codalunga (Sterna paradisaea, Sterna Artica ). Ny Alesund e la Baia dei Re rivestono un particolare significato per gli italiani perché furono la base delle spedizioni artiche del generale Nobile con i dirigibili Norge (1926) e Italia (1928). Si può ancora ammirare il pilone di ormeggio delle aeronavi.

Terzo giorno – Phippsoya,  81° di Latitudine Nord!
Si naviga attraverso il Beverleysundet, così battezzato nel 1827 dall’esploratore inglese William Edward Parry ed esplorato, nel 1898, anche dalla spedizione Russo Svedese, Arco di Meridiano. Questa è una giornata memorabile: si raggiunge infatti l’isola di Phippsoya nell’arcipelago delle Sette Isole a nord dell’isola di Nordaustlandet, il punto più settentrionale dell’intera navigazione.  La latitudine è di quasi 81° nord, a meno di 900 Km dal Polo Nord. I partecipanti al viaggio entreranno così nell’esclusivo club di chi si è spinto nella sua vita almeno una volta così a nord. Gli orsi polari frequentano regolarmente queste acque e ghiacci. Si possono ammirare trichechi e i gabbiani d’avorio (Pagophila eburnea, Kaup 1774).  Se le condizioni meteo lo consentiranno, si potrà passeggiare sulla banchisa in un panorama fantastico e ammirare il gabbiano di Ross (Rhodostethia rosea, MacGillivray 1824),

Quarto giorno – il nord dell’isola di Nordaustlandet
Si raggiunge poi il nord dell’isola di Nordaustlandet, dove nel 1928, i superstiti della spedizione italiana del generale Nobile, attesero i soccorritori. In quella zona si recò inutilmente il capitano degli alpini Gennaro Sora, nel tentativo di raggiungere il gruppo. Si tenterà di arrivare ad Alpinoya, il punto più lontano raggiunto da Sora, e quindi l’imboccatura del Finn Malmgrenfjord e Albertinibutka per scalare la collina Soraberget da dove si ha una magnifica veduta della calotta glaciale dell’isola. In alternativa, in base alle condizioni del ghiaccio, si sbarcherà a Storoya popolata da una colonia di trichechi.

Quinto giorno – Kvitoya
Oggi si cercherà di raggiungere l’isola di Kvitoya, raramente visitata a causa delle condizioni del ghiaccio e del tempo. Si trova molto ad est, quasi al confine con la Russia. L’isola è occupata quasi interamente da un a calotta glaciale che lascia poco spazio libero da ghiacci e nevi. Si sbarcherà a Andréneset, sul vertice occidentale, dove persero la vita nel 1898 l’esploratore svedese André e i suoi compagni. Si cercherà anche di raggiungere Kraemerpynten dove si trova una enorme colonia di trichechi.

Sesto giorno –  il sud dell’isola di Nordaustlandet
Navigando verso sud si sbarcherà a Isisoya, circondata da ghiacciai. Isisoya è una nunatak (in glaciologia zone di terra, di solito la vetta di un monte, libera da ghiaccio e neve). Successivamente si navigherà davanti al ghiacciaio Brasvell che ha la più ampia fronte delle Svalbard. Nello Stretto di Olga si potrà avere la fortuna di incontrare la timida balena della Groenlandia.

Settimo giorno – Barentsoya e Edgeoya
Attraversando lo stretto di Freemansundet, Il programma prevede lo sbarco a Sundneset sull’isola di Barentsoya per visitare la vecchia capanna di un cacciatore di pelli (trapper) e poi una camminata nella tundra in cerca di renne di Spitsbergen e di oche faccia bianca. La navigazione prosegue poi per Diskobykta, sulla costa occidentale dell’isola di Edgeoya. Con gli Zodiac si sbarca su una spiaggia piena di ossa di balena e grossi tronchi portati dalle correnti dalla Siberia. Ci si può arrampicare sino all’orlo di una gola popolata da migliaia di gabbiani tridattili, insieme a urie nere (Cepphus grylle, Linnaeus 1758) e il vorace gabbiano glauco (Larus hyperboreus, Gunnerus 1767).

Ottavo giorno – Hornsund
La mattina si entra nello spettacolare fiordo di Hornsund nella parte meridionale di Spitsbergen, dominato da torreggianti montagne. Il monte Hornssundtind si eleva sino a 1.431 metri, mentre il Bautaen dimostra perché i naviganti olandesi che per primi raggiunsero le Svalbard, chiamarono l’isola Spitsbergen, montagne aguzze. Nella zona ci sono 14 ghiacciai e ottime probabilità di incontrare foche e orsi polari. Si potrebbe anche visitare la base di ricerche scientifiche polacca dove lo staff sarà lieto di illustrare la sua attività.

Nono giorno – Van Keulenfjorden
All’imboccatura del fiordo, si scende a terra a Ahlstrandhalvoya. Qui si notano montagne di ossa di beluga (una piccola balena dalla pelle chiara) che risalgono ai tempi della caccia spietata che fu praticata nell’Ottocento e che quasi portò all’estinzione di questo animale. Fortunatamente si possono ancora incontrare gruppi di beluga che nuotano nelle acque delle Svalbard.  Nel pomeriggio navigando nel Recherchefjorden si può esplorare un’area di tundra dove vivono numerose renne.

Decimo giorno – Longyearbyen
Rientro nel capoluogo delle Svalbard. Sbarco.